…Ovvero, perché esiste questo blog…
Perché dall’ottobre scorso, e potremmo dire anche da molto prima, singolarità e collettività umane si sono cercate con così tanta forza, si sono annusate le rispettive scie, fino a farsi sanguinare il naso. E infine si sono incontrate, si sono trovate, pur non smettendo di continuare a camminare fiutando l’aria e tentando di riconoscere qualche altra traccia di complicità.
Dunque cominciamo dal principio, cioè dalla fine. O meglio dal fine, dallo scopo ultimo del nostro incontrarci.
Siamo persone diverse, che hanno vite diverse vissute in città diverse, talvolta lontanissime. Eppure, c’è qualcosa che ci lega in maniera indissolubile. Qualcosa che esisteva prima che ci incontrassimo, che si è rafforzata nei nostri incontri e che oggi fa si che, tra noi, è come se ci fossimo sempre conosciuti.
Questa complicità, questa affinità esiste in noi sotto forma di tensione, qualcosa di forte, qualcosa da cui non possiamo trascendere. E’ questo qualcosa che costituisce l’essenza di questo NOI in via di definizione: forse non lo definiremo mai, forse non è definibile se non come un divenire. Un NOI esistenziale e quindi politico.
Un NOI fatto di sguardi e sorrisi, di sogni ed esperienze. Un NOI che si dà come comune obbiettivo la volontà di innescare, o piuttosto di vivere, un moto insurrezionale nei giorni del presente. Sì, a tutti gli effetti, ci poniamo la questione della rivoluzione. Negli anni ’11 del deuemila, partendo da questa Italia bastarda. E non solo.
Tra noi c’è chi scrive libri, chi studia all’università, chi lavora e chi ruba. Chi occupa spazi e chi traccia mappe nascoste. Chi prova ad agitare le acque della metropoli, chi cerca incessantemente nuovi modi per scioperarla, chi incendia la piazza quando c’è l’occasione buona.
Abbiamo deciso di organizzarci insieme. Abbiamo scelto di partire da una certa concezione dello sciopero, transitivamente inteso, come punto di partenza comune. Abbiamo scelto la parte in cui ci schieriamo, cioè quella della plebe planetaria in rivolta contro l’ordine imperiale. Ci siamo incontrati e ci siamo conosciuti. Ci siamo amati e ci siamo scontrati. E continueremo a farlo, cercando sempre di nutrire ed espandere la nostra potenza.
Ci siamo incontrati la prima volta a Milano, ad ottobre 2010. Ci siamo ritrovati a Firenze e a Roma. Continueremo a incontrarci.. continueremo ad incontrare nuovi complici.
Quello che stiamo cercando di fare è ambizioso, con un equilibrio molto delicato. Vogliamo sobbarcarci la sfida di divenire potenza, l’espressione di una tendenza scioperante diffusa, quindi aumentare, crescere all’infinito nella qualità e nella quantità della nostro agire politico rivoluzionario. Sul piano materiale, spirituale e guerriero. Senza tralasciarne nessuno..Vogliamo liberare questa potenza e renderla raggiungibile da chiunque, ma non vogliamo assolutamente ricadere nella palude della politica classica di movimento. Sabbia mobile da cui abbiamo cercato di liberarci, definitivamente .
Non saremo mai una sigla, un gruppo o una corrente del movimento antagonista, una piattaforma. Questione complessa…
È contemporaneamente il nostro cruccio e la nostra sfida. La causa della nostra debolezza e la ragione della nostra forza, della nostra non assimilazione .
Divenire potenza rivoluzionaria organizzata senza accettare la dittatura della soggettivazione, della classificazione propedeutica all’annientamento.
Sappiamo benissimo che l’avventura in cui ci siamo imbarcati è di non facile soluzione, anzi… è forse la più intricata, la più ingarbugliata tra le questioni politiche di chi si pone la domanda: come superare l’attuale status quo? Come permettere lo scatenamento di un movimento rivoluzionario?
Però è anche il cuore del problema. La causa prima dell’attuale debolezza o inesistenza del movimento rivoluzionario italiano ed europeo.
Ecco la sfida in cui ci vogliamo cimentare, ecco la rotta che vogliamo percorrere… Se vi stuzzica, se la tensione che provate è simile alla nostra, se anche voi credete che nulla sia più difficile e al contempo nulla sia più necessario di un insurrezione diffusa e senza nome, allora salite a bordo….
Questo blog, tra le altre cose, vuole servire come mezzo in questo senso, dove per senso bisogna intendere una direzione di marcia.